In Italia, le chiese sono aperte da maggio, dopo il blocco imposto durante il lockdown. I credenti hanno sofferto a causa della mancanza delle funzioni domenicali e degli eventi essenziali come i funerali e i matrimoni. Infatti, molte persone hanno dovuto rinviare la celebrazione delle loro nozze, anche fino al 2021!
Adesso i fedeli assistono alle funzioni con le mascherine e il distanziamento socale. Gradualmente stiamo tornando nella casa di Dio, ma non come prima. Noi siamo diversi ormai: non vogliamo tornare in chiesa come si torna ad un’abitudine di frequentazione, di domeniche di routine, di eventi concatenati perchè l’abbiamo sempre fatto così. Adesso, dopo tanta sofferenza, cerchiamo il vero senso delle cose e scegliamo di fare solo quello che riteniamo sia davvero importante.
Quindi, è tempo di tornare in chiesa? Con i tempi che corrono, è davvero necessario rischiare? Se possiamo pregare anche da soli, perchè frequentare una chiesa è così importante?
Innanzitutto, la funzione domenicale non può essere ridotta a tre canti, due preghiere e una predica. La Bibbia è molto chiara: la chiesa non è identificato nell’edificio, o nell’amministrazione, ma invece nelle persone. La chiesa è il corpo di Cristo e il veicolo scelto dal Padre per manifestare la sua “multiforme sapienza”: un destino ambizioso che deve essere approfondito e compreso prima che possa manifestarsi.
Il Corpo di Cristo
Paolo paragona la chiesa al corpo umano, specificando che i muscoli e le ossa devono essere “ben collegati insieme” (Ef. 2:19-21). Ogni persona che diventa un membro deve compiere la sua funzione, come ogni organo del corpo fa quello che deve per assicurare la salute del corpo intero. Ogni membro è importante e necessario, nello stesso modo in cui l’occhio non può sostituirsi all’orecchio e il polmone non può dire al ginocchio che non serve.
Noi siamo le mani, i piedi e la voce di Gesù: ci manda ad annunciare la buona novella ai perduti e a dare il buon esempio con il nostro comportamento. Quando portiamo da mangiare a un vicino di casa in quarantena o quando indossiamo la mascherina, mettiamo al primo posto l’amore per il nostro prossimo e il nostro servizio diventa un modo per mostrare la sapienza di Dio al mondo.
Tornare in chiesa (nell’edificio) significa stringere dei legami con la altre parti del corpo attraverso la lode comunitaria, la preghiera e la Santa Cena. Trovarsi insieme fisicamente ha un valore diverso, e insieme, il corpo può fare quello che è impossible all’individuo. Infatti Ebrei 10:25 ci incoraggia a “non abbandonare la comune adunanza” ma di incontrarsi per “esortarci a vicenda”. Quindi se osserviamo le regole per proteggerci dal COVID-19, va bene tornare in chiesa per incoraggiarci l’un l’altro.
Non dimentichiamo che Dio non ci ha dato una disposizione paurosa, ma invece abbiamo un senso di amore, di forza e di una mente sana. Ci proteggiamo a vicenda attraverso le strategie anti-contagio perchè abbiamo l’amore gli uni per gli altri, mentre ci impegnamo nella preghiera per un mondo che appare come tanti covoni di grano e zizzanie.
La tecnologia moderna ci dà anche l’opportunità di collegarci virtualmente, quindi possiamo anche considerare “chiesa” un gruppo che fisicamente si trova in luoghi diversi ma unito via telefono o computer, semplicemente perchè tale gruppo è composto da “pietre viventi” – ovvero, credenti e discepoli. Infatti, Gesù disse che “dove due o tre sono riunite” nel Suo nome Lui è in mezzo a loro. Questi sistemi vengono usati da anni per unire i fedeli al livello globale per conferenze e corsi e hanno dimostrato la loro utilità anche al livello locale durante la pandemia.
La Multiforme Sapienza
In Efesini 3:9-12, Paolo descrive lo scopo della chiesa secondo Dio: per fare in modo che i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio.
Per manifestare la sapenza di Dio, dobbiamo avvivinarci a Lui e ai nostri fratelli in Cristo per ascoltare il suo disegno eterno. Vuol dire cambiare paradigma: abbiamo bisogno di una nuova prospettiva. Lo scopo è di raggiungere il fine di Dio.
Nell’aver chiamato la chiesa ad esprimere la Sua sapienza, Dio ci rende partecipe nella sequenza di eventi che porterà l’umanità a conoscerLo. Questa sapienza sarà espressa e manifestata attraverso le vite delle persone e dei gruppi che sono individualmente e collettivamente disposti a vivere secondo l’amore che oltrepassa la conoscenza e diventa concreto in parole e fatti.
L’amore non è un sentimento: è una decisione. La multiforme sapienza di Dio è chiaramente dimostrata nella vita di Gesù, che riscattò l’umanità con il Suo sangue a causa dell’amore. Ha pagato il prezzo per procurare il nostro perdono, e questo gesto di grazia rende possibile la guarigione e ci ammette alla vita eterna.
Rispondere alla chiamata
Le notizie del telegiornale possono spaventarci, ma Dio è in controllo. Il compito della chiesa è di aiutare le persone a capire che devono fare le loro decisioni basati sulla certezza dell’amore di Dio, non sulla paura della malattia e della povertà. Oggi più che mai, c’è bisogno del conforto e della compassione di Cristo che può trasformare le situazioni più disparate.
Quindi la risposta è chiara: evolviamo il nostro concetto di chiesa affinchè include sia il ritorno negli edifici dove celebriamo le nostre funzioni, sia il ritorno all’edificio spirituale attraverso la preghiera, la comunione fraterna e l’amore.